Premessa: non ho visto Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, da pochi giorni nelle sale italiane, e questa non è quindi la recensione di quel film. Questa "recensione da due soldi" è infatti quella del primo capitolo.
Leggendola capirete perché non andrò al cinema quest'anno.
La trilogia
cinematografica del Signore degli Anelli, a dirla tutta, non mi fa
propriamente impazzire (ad eccezione forse del primo capitolo, sicuramente il
blockbuster fantasy per eccellenza degli ultimi 15 anni). Nato come bilogia, il progetto Hobbit è stato
costruito poi come trilogia alla stregua di Star Wars I, II e III, ossia un prequel più o meno disonesto. Un Viaggio Inaspettato è infatti la "Minaccia Fantasma" di quello che sarà poi il
tumulto di battaglie campali della trilogia originale, ponendo le basi
per il racconto epico sul ritorno di Sauron il Negromante, l'Anello del
potere, Gollum, il Tesssoro e tutto il resto. Ma il problema sta proprio
qui: Lo Hobbit non ha ciccia sufficiente per comporre 3
film (di quasi 3 ore ciascuno!). E' il tono della narrazione ad essere
blando, dato che dopotutto lo stesso romanzo è solo una versione
"fanciullesca" della trilogia maestra: la compagnia di nani guasconi
cerca-casa (Fili, Kili, Dori, Nori, Piri, Ciribiribi Kodak,
Ambarabaciccicoccò) accompagnati da un tizio (Thorin) che
altri non è che una versione super deformed di Aragorn, non sono la
Super Compagnia dell'Anello, composta da guerrieri, Elfi, un Nano, un
Mago.
E gli Hobbit.
Qualche dialogo suggestivo e qualche scorcio
evocativo viene seguito da una scena rocambolesca necessaria a
giustificare tecnologie 3D all'avanguardia (e inutili), fino ad un
combattimento finale che si risolve ad una furiosa guerra di pigne
(letteralmente). Insomma, se Il Signore degli Anelli per quanto
americanizzasse il romanzo era tutto sommato spettacolare ed innovativo
per i tempi (parliamo di oltre 10 anni fa), Lo Hobbit è una specie di
fan-movie ad uso e consumo degli appassionati e delle tasche di Jackson.
Non brutto, semplicemente inutile; sperando nei due sequel, nel drago e
nel buon senso. PS: in cuor mio resterà sempre il dubbio relativo a come
sarebbe stato un singolo Lo Hobbit girato da Guillermo "Hellboy" Del
Toro.
Ma forse, la vera pretesa fantasy è proprio questa.
Ma forse, la vera pretesa fantasy è proprio questa.
[VOTO SEIEMEZZO]
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