domenica 20 ottobre 2013

Come un Tuono


Come quasi ogni sera, per recarmi al lavoro percorro in bicicletta il camminamento lungo le mura della mia città, un tratto di strada alberato leggermente in pendenza, piastrellato, perfetto per le due ruote.
Ad un tratto, un bimbo che si trovava pochi metri più avanti (anch'egli bici munito) ed accompagnato da quelle che ipoteticamente potevano essere la madre e la zia, mi nota. Lui, capelli con una cresta biondiccia leggermente accentuata, in quella fascia d'età (8/9 anni, credo) troppo grande per definirlo "bel bimbetto", ma neanche troppo piccolo da gridargli "stronzetto".
Costui, una volta notato il mio mezzo e l'andazzo sostenuto, coglie la palla al balzo e, lasciandosi alle spalle le due genitrici (o chi per lui), ingaggia senza pensarci due volte con il sottoscritto una furiosa corsa per il traguardo (immaginario, suppongo).
Il bimbetto accelera clamorosamente, tant'è che mi sorpassa rischiando di travolgere dopo pochi secondi dall'inizio della corsa, una fila di tre signorine che camminavano l'una di fianco all'altra.
Io mi pongo al lato destro, molto vicino agli arbusti, assicurandomi così una traiettoria priva di ostacoli. Ad un tratto, però, vedendo che nonostante i ripetuti gesti di sfida che mi lanciava io non raccolgo l'affronto, il Ryan Gosling in miniatura sterza di colpo frenando di botto, ponendosi così orizzontalmente e lasciando una vistosa striscia di gomma sulla pavimentazione.
Ovviamente, ormai immobile e costernato dal fatto che non abbia reagito come il "fifone" della situazione, l'unica cosa che può fare il bulletto è lanciarmi un'ultima, temibile, occhiata, mentre quasi a passo d'uomo mi allontano all'orizzonte.

Fine? No, c'è la morale.

Questa storia, mi fa arrivare ad una semplice conclusione: che codesto centauro in miniatura un giorno poserà la bici a favore di uno scooter modificato, per poi passare ad una moto 125 con cui andrà a tutta birra in superstrada, per poi optare definitivamente per una macchinona dai colori improponibili, di quelle coi led luminosi alla Fast & Furious, che sarà un bel giorno attratta magneticamente da un platano, alle 6:15 di mattina, al rientro dalla discoteca. O peggio, Dio non voglia, magari investendo prima un innocente all'uscita da scuola, dalla palestra o da casa.

No, con questo non sto certo augurando la morte di nessuno.
Credo solo che stasera io stato accidentalmente la prima "vittima" di quello che un giorno sarà un vero e proprio pirata della strada, nell'anima e nello spirito prima ancora che nell'acceleratore.

E Dio ce ne scampi.

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