domenica 15 dicembre 2013

[MY TWO CENTS REVIEW] Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato





Premessa: non ho visto Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, da pochi giorni nelle sale italiane, e questa non è quindi la recensione di quel film. Questa "recensione da due soldi" è infatti quella del primo capitolo.

Leggendola capirete perché non andrò al cinema quest'anno.


La trilogia cinematografica del Signore degli Anelli, a dirla tutta, non mi fa propriamente impazzire (ad eccezione forse del primo capitolo, sicuramente il blockbuster fantasy per eccellenza degli ultimi 15 anni). Nato come bilogia, il progetto Hobbit è stato costruito poi come trilogia alla stregua di Star Wars I, II e III, ossia un prequel più o meno disonesto. Un Viaggio Inaspettato è infatti la "Minaccia Fantasma" di quello che sarà poi il tumulto di battaglie campali della trilogia originale, ponendo le basi per il racconto epico sul ritorno di Sauron il Negromante, l'Anello del potere, Gollum, il Tesssoro e tutto il resto. Ma il problema sta proprio qui: Lo Hobbit non ha ciccia sufficiente per comporre 3 film (di quasi 3 ore ciascuno!). E' il tono della narrazione ad essere blando, dato che dopotutto lo stesso romanzo è solo una versione "fanciullesca" della trilogia maestra: la compagnia di nani guasconi cerca-casa (Fili, Kili, Dori, Nori, Piri, Ciribiribi Kodak, Ambarabaciccicoccò) accompagnati da un tizio (Thorin) che altri non è che una versione super deformed di Aragorn, non sono la Super Compagnia dell'Anello, composta da guerrieri, Elfi, un Nano, un Mago. 

E gli Hobbit. 

Qualche dialogo suggestivo e qualche scorcio evocativo viene seguito da una scena rocambolesca necessaria a giustificare tecnologie 3D all'avanguardia (e inutili), fino ad un combattimento finale che si risolve ad una furiosa guerra di pigne (letteralmente). Insomma, se Il Signore degli Anelli per quanto americanizzasse il romanzo era tutto sommato spettacolare ed innovativo per i tempi (parliamo di oltre 10 anni fa), Lo Hobbit è una specie di fan-movie ad uso e consumo degli appassionati e delle tasche di Jackson. Non brutto, semplicemente inutile; sperando nei due sequel, nel drago e nel buon senso. PS: in cuor mio resterà sempre il dubbio relativo a come sarebbe stato un singolo Lo Hobbit girato da Guillermo "Hellboy" Del Toro

Ma forse, la vera pretesa fantasy è proprio questa. 

[VOTO SEIEMEZZO]

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