giovedì 21 novembre 2013

[MY TWO CENTS REVIEW] Breaking Bad (senza spoiler)




"All bad things must come to an end."

Iniziamo: trovo condivisibili molti degli elementi positivi evidenziati nelle migliaia di venerazioni che si trovano sul web, le quali, però, sembrano emergere principalmente da chi la serie l'ha seguita sin dagli albori, nell'ormai lontano 2008. 

Perché un telefilm, per entrarti dentro, devi "viverlo" assieme ai protagonisti ("si vive insieme, si muore da soli" no?). Io, invece, Breaking Bad me lo sono iniettato in vena in un mese e poco più, drogandomici manco fosse la metafentamina blu spacciata da Heisenberg. 

Ma ne è valsa la pena?






La prima stagione è "meh": belli i personaggi, ben girato, ma troppe volte fa l'altalena fra l'opera magistrale di classe e "son comunque una serie tv e non mi sottraggo a certi clichè". Perché se per dar corpo a dei personaggi ti prendi 45 minuti quando un altro scrittore avrebbe reso lo stesso effetto nella metà del tempo non sei esattamente un genio. E poi, la season one non ha praticamente un finale (grazie anche al maledetto sciopero degli sceneggiatori).


La seconda stagione parte decisamente meglio. Anzi, diciamo che parte proprio col botto, con due puntatone che sono il vero finale della prima season. Poi però inizia a fare dietrofront, ribalta un po' troppo il personaggio di Hank, ma si mantiene sempre convincente tra situazioni e scelte stilistiche, magari non da-chi-si-inventa-la-ruota, ma certamente da-chi-ha-studiato. Il finale della seconda stagione però è abbastanza una presa per il culo: fino ad allora la serie aveva giocato sull'assurdo, sul paradossale, sul caricaturale, mai sulla forzata pretestuosità. E qualsiasi lettura metaforica di quella roba lì (l'aereo) temo mi risulterebbe un simpatico paravento cucito su di un qualcosa di palesemente ruffiano, non fosse altro per quanto ci abbiano ricamato allestendo la Lostata.


La terza stagione da invece il via alla vicenda che innescherà i meccanismi di morte e disperazione delle stagioni successive. E' un po' come se le precedenti due serie fossero state un "prologo" agli eventi che stanno per verificarsi. Entrano infatti in scena i personaggi più riusciti, come Gustavo "Gus" Fring, Mike il sicario o l'avvocato delle cause perse Saul. Le altre new entry sono tutte trascurabili, fanno tappezzeria, mentre quei comprimari che già da prima erano zoppicanti, perché interpretati da attori cani (tipo Marie), sprofondano direttamente nel baratro dell'inutilità. Nota: la terza serie ha forse la puntata più visionaria di tutte (quella della "mosca"). 


La quarta stagione ha in se il "good ending" di Breaking Bad. La vicenda si conclude, chi doveva tirare le cuoia le tira e chi doveva cavarsela se la cava. E vissero (quasi) tutti felici e contenti. Yo Bitch?


E invece no: La quinta stagione e' tutta una lunga discesa all'inferno che porta a quel bellissimo finale, ogni episodio e' un incartarsi dei personaggi in situazioni sempre peggiori, senza via d'uscita per nessuno. E la penultima puntata, tale "Ozymandias" è assolutamente straziante. Forse, e dico forse, con la quinta season potevano farci un film intero. Invece così com'è è la stagione più ruffiana di tutte. 


Si, Breaking Bad merita. Perché un (dapprima sconosciuto) Bryan Cranston è capace di sostenere gli aspetti narrativi dell’intera serie sulle proprie spalle, attraverso una spettacolare performance e risultando il reale protagonista di tutte e 5 le stagioni. Ma Breaking Bad, allo stesso tempo, non merita. L’atmosfera generale è un misto tra GTA (il videogioco) e un western, con il risultato che la narrazione fatica a decollare e mette in evidenza una trama monocorde, dove non c’è una-soluzione-una che non sia stata già sfruttata nella stagione precedente (tranne la quinta, dove tutti i nodi vengono al pettine con una forza devastante).


Poi, ovvio, c'è dell'Heisenberg in ognuno di noi.


Ma considerando che in 5 stagioni e in più di 5 anni si è fatto quello che si sarebbe potuto (dovuto) sviluppare in un unico lungometraggio di due ore e tre quarti (magari due), uscendone come opera migliore e più "compatta", Breaking Bad va a finire nei "belli ma non troppo".


Perché dopotutto: "Uno sconto mi sembrava dovuto visto che a casa vostra si produceva metanfetamina."

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